Ansia e attacchi di panico

Ansia e sintomi: emozione o problema?

 

“I sintomi dell’ansia sono troppo forti!”

“Ho tanta ansia!”

“Non voglio avere ansia!”

Ci sono giorni difficili in cui può capitare di avere questi pensieri, momenti in cui non si riesce a valutare e capire quello che ci accade.

In primo luogo, è importante fare chiarezza tra ansia, sintomi, cognizione e sensazioni fisiche!

Il termine ansia deriva dal latino “anxia” che a sua volta risale al verbo “angere” ovvero stringere e soffocare.

Ci sono alcune situazioni in cui l’ansia raggiunge un livello ottimale e si rivela uno strumento utile per affrontare la quotidianità lavorativa, scolastica e familiare.

In altre situazioni,  l’emozione ansia e le sensazioni fisiche collegate causano grande paura rendono estremamente difficile e quasi impossibile continuare i propri impegni o fronteggiare nuove sfide; fare un esame, parlare in pubblico, fare la spesa, guidare la macchina o semplicemente uscire di casa diventano ostacoli insuperabili.

La sovrastima del pericolo e la sottostima della propria capacità di fronteggiarlo sono due elementi che si ritrovano nei disturbi d’ansia; la realtà esterna viene percepita e vissuta come estremamente pericolosa e, allo stesso tempo, il proprio sè viene valutato come estremamente vulnerabile. Di conseguenza, la parola “ansia” diventa sinonimo di un insieme complesso di sintomi fisici e psicologici; tra cui tremore, aumento del battito cardiaco, vertigine, paura, pensieri catastrofici, difficoltà a rimanere concentrati su un compito, etc.

Una volta attivata la valutazione di pericolo, si viene a creare un circolo che si auto-alimenta in cui possono essere presenti anche attacchi di panico, problemi nel sonno, difficoltà di relazione, etc.  La persona può sperimentare fallimenti ripetuti e di conseguenza, giudicare se stessa inadeguata e incapace.

Per affrontare l’ansia e i suoi sintomi, in primo luogo, è necessario ascoltare! 

Un percorso psicologico permette di comprendere le variabili personali coinvolte, il meccanismo di funzionamento e poi, apprendere tecniche utili e funzionali sostenute dai dati dalla ricerca scientifica, per convivere in modo più sereno con questa emozione di base.

Bibliografia:

Aaron T. Beck, Gary Emery, Ruth L. Greenberg (1988). L’ansia e le fobie. Una prospettiva cognitiva. Astrolabio.

Wells A., (1999). Trattamento cognitivo dei disturbi d’ansia. McGraw Hill.

Se a volte l’ansia prevale, ti blocca e ti senti in difficoltà, contattaci ne parleremo insieme.