Il malessere psicologico e l’emergenza COVID-19
Parliamo di… gli effetti dell’emergenza COVID-19 sul benessere psicologico.
La crisi nata con la diffusione del COVID-19 è una crisi della salute fisica e contiene in sé gli elementi di una grave crisi della salute mentale. Già prima che il COVID-19 emergesse, le statistiche sulle condizioni di salute mentale erano già molto gravi.
L’economia globale perde più di 1 trilione di dollari all’anno a causa della depressione e dell’ansia, le persone con gravi condizioni mentali muoiono con 10-20 anni di anticipo rispetto alla popolazione generale e il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 29 anni.
Oggi, è importante confrontarsi con questa realtà e valutare l’impatto psicologico dell’emergenza COVID-19.
Angoscia, preoccupazione e stress sono risposte comuni e naturali di fronte a eventi minacciosi per noi e per i nostri cari. Alla paura di contrarre il virus si aggiunge la stanchezza legata ai significativi e continuativi cambiamenti della nostra vita quotidiana; nuove realtà lavorative e scolastiche, disoccupazione, mancanza di contatto fisico, riduzione delle occasioni di socializzazione, ecc.
Come afferma l’Ordine Nazionale degli Psicologi, il problema “coronavirus diventa un problema soggettivo influenzato dal vissuto e dalla storia di vita della persona, dalle sue paure e dai suoi schemi interni”.
La stanchezza che perdura, la sensazione di sfiducia e il sentirsi demotivati sono esperienze diffuse; ogni individuo sperimenta emozioni e sensazioni fisiche proprie, coerenti con la propria storia e con il proprio modo di pensare. Tuttavia, pur con le inevitabili differenze siamo legati da un filo rosso fatto di sogni, fragilità ed aspettative.
Proprio con questa consapevolezza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità utilizza il termine “pandemic fatigue” cioè “la tendenza a sentirsi demotivati nel seguire i comportamenti raccomandati per proteggere se stessi e gli altri dal virus Sars-CoV-2”.
In primo luogo, è necessario ri-conoscere questa stanchezza e ricordare che mettere in atto comportamenti per il benessere psicologico può aiutare non solo chi li attua ma anche gli altri attivando così, un processo virtuoso che aumenta la resilienza dei singoli, delle famiglie e della comunità.
Se siamo infastiditi, irritabili e/o meno motivati del solito non giudichiamoci con eccessiva severità; è importante costruire e migliorare, giorno dopo giorno, una nuova routine in cui ci sia spazio anche per coltivare un hobby, fare esercizio fisico e sfruttare al massimo ogni opportunità di comunicazione.
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www.psy.it/assicurare-lampia-disponibilita-di-servizi-di-salute-mentale-e-supporto-psicologico.html