Questa notte hai dormito?

Quante volte ti sei ri-svegliato? E quanto tempo hai impiegato per addormentarti?

Dormire è fondamentale per ogni essere umano sia in età evolutiva sia in età adulta. Proprio come il bere e il mangiare, il sonno è fondamentale per il nostro benessere psicofisico. Nel momento in cui sono soddisfatti precisi criteri diagnostici si può parlare di insonnia; il disturbo del sonno più frequentemente riportato nella pratica clinica.

L’insonnia è un disturbo contraddistinto da difficoltà ad iniziare e/o mantenere il sonno, e/o da un sonno non ristoratore e influenza profondamente il benessere globale della persona. Inoltre, uno degli aspetti più rilevanti del tema in oggetto è la frequente comorbilità con altri quadri patologici, in letteratura scientifica è ampiamente descritta la relazione con problematiche psicologiche e disturbi mentali. Avere un “cattivo sonno” può causare stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, malattie cardiovascolari, ansia, ecc.

La terapia cognitivo-comportamentale dell’insonnia (denominata con la sigla CBT-I) viene valutata come il trattamento di prima linea per trattare l’insonnia cronica e per intervenire nelle prime fasi di definizione della problematica. Questo tipo di intervento è definito multi-componenziale e si avvale di interventi sia cognitivi sia comportamentali  (tra questi psicoeducazione, tecniche di rilassamento, igiene del sonno, ecc).

Di seguito sono elencati 10 suggerimenti per migliorare il proprio sonno.

Tuttavia, è importante sottolineare che esiste una certa variabilità inter-individuale per quanto riguarda il sonno e le proprie abitudini; il primo passo è conoscere le proprie e rivolgersi a un professionista per valutare insieme ogni singola variabile.

  1. Fare regolarmente attività fisica, preferibilmente nelle ore pomeridiane e non in prossimità del riposo notturno. L’attività fisica è utile per lasciar andare la tensione e aiuta il rilassamento.
  2. .Ridurre l’assunzione di sostanze stimolanti come thè, caffè e cioccolata soprattutto nelle ore serali.
  3. Evitare sonnellini diurni; questi riducono la necessità di sonno la sera e possono creare difficoltà di addormentamento. E’ possibile fare un breve riposo dopo pranzo ma senza esagerare!
  4. Limitare l’assunzione di alcool, in modo particolare, la sera. Nonostante, sia molto utilizzato per indurre il sonno, in realtà causa risvegli precoci, frammentazione del sonno e non ci si risveglia più riposati!
  5. Smettere di fumare! La nicotina è uno stimolante più forte della caffeina!
  6. Aiutarsi con attività e routine rilassanti che accompagnano il nostro corpo e la nostra mente al momento del riposo. Può essere utile fare un bagno caldo, yoga, esercizi di meditazione, ecc.
  7. Ognuno di noi ha la necessità di dormire una stabile quantità di tempo nelle 24 ore. Questa quantità si può modificare in base a una serie di variabili tra cui le abitudini lavorative e l’età. Mantenere il più possibile stabili il momento in cui ci si addormenta e il momento del risveglio. Questo serve a mantenere sincronizzato il nostro orologio biologico.
  8. Dormire in un ambiente silenzioso e con una temperatura non superiore ai 18 gradi. Evitare temperature eccessivamente fredde o calde.
  9. Evitare di inserire, nella propria camera da letto, televisore, computer, smartphone e altri dispositivi elettronici. Questi sono elementi che stimolano la mente e inibiscono la produzione di melatonina alterando così i ritmi circadiani.
  10. Cercare di gestire in modo adeguato impegni lavorativi, pensieri e preoccupazioni. Ciò che facciamo durante la giornata e le emozioni sperimentate si possono riflettere sul nostro modo di dormire e sulla qualità del nostro sonno.

Per saperne di più…

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